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Uncem Green Communities PNRR

Venerdì 15 LUGLIO 2022. Seminario organizzato da UNCEM per approfondire il recente avviso del PNRR per lo sviluppo di Green Communities grazie al quale si apre la possibilità agli enti pubblici di sfruttare in modo equilibrato e sostenibile le risorse di cui dispongono, attraverso la realizzazione di progetti in ambito energetico, ambientale, economico e sociale.
L’incontro è stato l’occasione per avviare un nuovo modello di sviluppo per creare valore da reinvestire, combattere la povertà energetica e favorire lo sviluppo dei borghi montani.

Tra gli intervenuti:

Marco Bussone, Presidente nazionale UNCEM

Le green communities uniscono una grande necessità dei territori montani. Rimanere in dialogo con le aree urbane, comporre un nuovo patto, intercettare opportunità e risorse che arrivano dal PNRR con 130 milioni di euro in un bando che scade il 16 di agosto, ma soprattutto dal contesto nel quale le green communities si muovono, ovvero la sfida alla crisi climatica. Un’emergenza gravissima che vede la montagna, come anche la tragedia della Marmolada ha mostrato, protagonista è anticipatoria, sia nelle sfide, sia nelle risposte che deve dare. Con le green communities ci proviamo e insieme ai sindaci componiamo una strategia di futuro.

Gian Angelo Bellati, Presidente Longarone Fiere Dolomiti

Un convegno importantissimo quello di oggi che viene ospitato da Longarone fiere Dolomiti. Importante perché si parla di ambiente, dall’altra parte di lavorare insieme. Gioco di squadra per affrontare temi grandissimi e importantissimi che sono quelli praticamente tradotti in gergo europeo del Green Deal: la sfida ambientale. Sfida che come Longarone Fiere Dolomiti affrontiamo anche il 9-10-11 di settembre in occasione di Fiera e Festival delle Foreste. Cosa c’entrano le foreste con l’ambiente?  Agricoltura e foreste sono gli attori fondamentali per riuscire ad arrivare agli obiettivi del Green Deal, della sfida ambientale che ci si è posti per il 2050. Quindi noi vogliamo come fiera lavorare insieme con tutti questi soggetti importantissimi, Ministeri, Commissione Europea, UNCEM con il presidente Bussone che era qui con noi, e tanti altri attori. Un gioco di squadra per vincere la sfida ambientale che riguarda tutti noi, che riguarda i nostri figli, che riguarda in particolare le montagne.

Ennio Vigne, Presidente UNCEM Veneto

Importante perché è il primo convegno fatto nel Veneto per illustrare quelle che sono le green communities. Un convegno con i massimi esperti a livello nazionale, perché questa è un’opportunità, soprattutto per i territori montani. Ricordo che nel Veneto i comuni montani sono il 25% del totale, la montagna veneta ha circa 500.000 abitanti, però ha 1/3 della superficie della regione. Quindi un’attenzione particolare. Sono le opportunità, come anche sono le comunità energetiche, che il territorio deve saper cogliere facendo rete. In questo caso nella provincia di Belluno saranno le unioni montane, l’ente parco il consorzio Bim, che vedranno adesso come costruire una prospettiva progettuale che possa valorizzare il nostro territorio. Quindi un particolare ringraziamento a Longarone Fiere che ci ospita, a tutti i soggetti che hanno permesso questo importante convegno, perché l’informazione è importantissima, le scadenze sono molto ravvicinate ed è un dovere utilizzare le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Gianpaolo Bottacin, Assessore Regione del Veneto

L’ambiente necessita di interventi straordinari e sempre più urgenti. Credo che quanto sarà discusso oggi in questo momento di approfondimento relativamente alle green communities sia un momento assolutamente importante e un’occasione da non perdere soprattutto per i territori montani. Perché quando noi pensiamo ai boschi, all’acqua, al paesaggio dell’ambiente montano, pensiamo a delle risorse che possono essere valorizzate, sfruttate nel senso nobile del termine, preservate, conservate. Che poi è quello che il cittadino della montagna ha sempre dimostrato di saper fare nel corso dei secoli. E quindi credo che questa sia un’opportunità assolutamente importante da cogliere per cui esprimo il plauso per chi ha voluto organizzare questo momento di approfondimento per cercare di fare squadra in modo tale da sfruttare nel miglior modo possibile questa opportunità di questi oltre 130 milioni di euro per rilanciare e dimostrare ancora una volta che tutte queste risorse a cui facevo riferimento prima possono essere assolutamente un’occasione da non perdere e per dimostrare a tutti che si possono gestire nel modo più corretto possibile. Ovviamente avendo la massima attenzione per preservarle.

Marco Stanuovo Polacco, Presidente Consorzio BIM Piave

Il convegno organizzato da UNCEM è importantissimo per la montagna e per la montagna bellunese in particolare.  Come presidente del Consorzio porto ovviamente le istanze del territorio legate sia alle green communities che alle comunità energetiche che verranno poi portate avanti durante l’autunno attraverso i bandi del PNRR. Sono temi fondamentali per la nostra montagna, perché potranno portare delle risorse oggi insperate, oggi non possibili, attraverso una tutela della qualità ambientale e la valorizzazione di tutto quello che è il nostro patrimonio naturale della provincia.

Alberto Peterle, Presidente Gal Prealpi Dolomiti

Il tema delle green communities è sicuramente un tema di importanza nazionale ed è sicuramente un tema in cui i territori montani hanno un ruolo centrale e fondamentale. Perché noi abbiamo grandi risorse, ingenti risorse dal punto di vista ambientale. E queste ingenti risorse dal punto di vista ambientale costituiscono il punto di partenza per dopo riuscire a mettere in piedi una green community. I soggetti responsabili per avviare questa green community sono i soggetti pubblici. Anche qui quindi abbiamo una grossa responsabilità, dal punto di vista di noi amministratori, di riuscire a fare sintesi per portare a casa questa progettualità che ricordo essere una progettualità pilota e che quindi potrà poi fare da apripista nei confronti anche di altri soggetti che in futuro potranno beneficiare di questi finanziamenti. Quindi penso che le green communities siano un’opportunità importante anche per garantire una migliore vivibilità e una migliore qualità dei servizi nelle nostre zone montane.

Giovanni Bocchieri, Coordinatore Nucleo PNRR Stato-Regioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Devo dire che non sono uno specialista di questi temi e posso però beneficiare dell’aiuto e della tutorship anche dell’On. Bond che in questi mesi mi ha introdotto in diversi ambiti che riguardano la montagna, soprattutto le green communities. Il mio punto di vista è il punto di vista di un neofita che accompagnato da grandi professionalità si sta approcciando a questi temi e ne coglie la trasversalità, ne coglie la necessità di integrazione in un quadro di riferimento e quindi l’avviso vuole interpretare sostanzialmente questo tipo di propensione. Dall’altro punto di vista, tuttavia, abbiamo dovuto scontare il fatto che l’avviso viene gestito da un nucleo PNRR Stato-Regioni che è stato previsto quando il PNRR ormai era già stato definito nella sua nomenclatura di base, che si è perfezionato da pochissimi giorni e quindi deve tener conto delle milestone che erano sul progetto e che prevedono necessariamente di arrivare con la lista delle ulteriori almeno 30 green communities dopo i tre progetti pilota entro il 30 settembre. da qui la scadenza del 16 agosto che può essere in un modo negativo per chi deve presentare la domanda entro quella data. M rispondo sempre che altrettanto vale per chi poi invece quel progetto dovrà in qualche modo lavorarlo esattamente dal 17 agosto in poi. Quindi noi abbiamo come nucleo una scadenza inderogabile del 30 settembre e il nostro sforzo va in quella direzione. Tra i due estremi di un bando a valutazione e un bando a sportello abbiamo cercato di trovare un punto di equilibrio che non disincentivi la presentazione, anzi che la favorisca, ma che allo stesso tempo non costringa alla velocità di un click. Quindi il primo punto che mi sento di evidenziare appunto è questa caratteristica del bando. Punteggi previsti da un allegato in modo chiaro con l’Allegato D e un progetto da presentare normalizzato da un altro schema in Allegato C, in modo tale che si possa essere facilitati nella parte burocratica di predisposizione della proposta. Il secondo punto che a me piace valorizzare è dato dalla scelta del riparto delle risorse. Abbiamo chiaramente optato per una scelta di riparto regionale. Quindi non è un bando nazionale con graduatoria unica da stilare, appunto a livello nazionale. Abbiamo previsto invece di ripartire le risorse utilizzando lo stesso schema del riparto FOSMIT. Inoltre c’è un reparto regionalizzato più oggettivo possibile con una nota metodologica che lo accompagna e lo giustifica. Lo scopo è anche quello in questa regionalizzazione di sollecitare appunto l’orizzontalità e cioè un coinvolgimento non soltanto dell’aggregazione di comuni, che può essere estesa lo sottolineo ad altri enti pubblici, perché ricordiamoci che il PNRR è comunque un piano tra amministrazioni e questo è un punto caratterizzante del PNRR regionale che secondo me deve essere sempre valorizzato. Però la sollecitazione è anche verso l’Ente territoriale regionale che ha altri compiti rispetto a quello comunale ovviamente, ma che dal mio punto di vista, anche per la mia passata esperienza regionale e anche per una condivisione di lettura fatta con l’On. Bond, credo che sia utile questa sollecitazione venga interpretata nel giusto modo proprio perché abbiamo previsto che la possibilità di cofinanziamento possa essere fatto dalla regione stessa utilizzando le stesse risorse del FOSMIT. E’ in condivisione una FAQ che specifica anche come queste risorse possono essere utilizzate, a prescindere dalla registrazione del decreto. Il senso era proprio quello invece di spingere verso un’integrazione di risorse. Integrazioni anche con fondi di altra provenienza rispetto ad enti pubblici, ma anche di altra natura rispetto a soggetti privati. Quindi l’intento è quello di consentire che questo avviso sia una un’occasione per costruire quel puzzle che è stato delineato prima e che ovviamente poi ha bisogno di essere declinato nella pratica.

Giampiero Lupatelli, Economista territoriale

Il tema delle Green Communities è un tema centrale e importante in questo momento, perché è uno dei pochi temi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che chiama le istituzioni a lavorare insieme e a fare sinergia. E poi è importante, perché andrà anche oltre il PNRR, coinvolgendo in prospettive di futuro i territori montani. Uno dei suoi elementi di maggiore interesse è il fatto che per la prima volta al centro dell’attenzione e dell’investimento che si ha nelle aree montane non è quello che a questi territori manca, quello che fa difetto, i servizi che non ci sono, una popolazione che diminuisce, ma sono le questioni di cui questo territorio è portatore in grande quantità e in grande qualità, che sono le risorse ambientali. Pensa che le risorse ambientali possono essere concretamente una leva di sviluppo economico, un modo per costruire, nella la loro gestione comunitaria, prospettive di benessere per questi territori.

Laura Secco, Dipartimento TESAF dell’Università di Padova

Come Supporto alle Green Communities e ai territori montani in generale c’è un dottorato di ricerca finanziato con fondi PNRR in partenariato con il GAL Prealpi Dolomiti. Per cercare di individuare quelle che sono azioni e trasformazioni innovative sia sugli aspetti organizzativi con la digitalizzazione e istituzionali per mettere a sistema tutti i finanziamenti e i programmi che supportano lo sviluppo locale in aree montane. Perché sono molti. Solo per fare alcuni esempi: le intese programmatiche d’area, i progetti di area vasta, il psr, la strategia nazionale aree interne, le green communities. Ora tutti questi strumenti vanno messi a sistema e organizzati in maniera da creare collegamenti, renderli più efficaci e capaci di generare impatti sul territorio. Questo il focus del dottorato che durerà tre anni a partire da settembre 2022.

A chiudere il convegno l’On. Dario Bond, Presidente Fondo Comuni di Confine, con un’indicazione rivolta agli amministratori locali e ai Sindaci. Consigliando “un assessorato alla transizione ecologica, alle green communities in generale. Perché c’è tanta improvvisazione. Il tema sarà il tema del futuro. C’è bisogno che i comuni abbiano un focus ufficializzato sul tema. Seconda cosa c’è bisogno di una regia, quanto meno regionale. Anche nuova. Ci sarà un momento in cui finiremo le risorse del PNRR e dobbiamo fare dei progetti che si autosostengano”. Per Bond è fondamentale coordinare le rappresentanze del territorio. “Tenere in considerazione le nostre risorse, le foreste, le malghe, i pascoli, e cominciare a valorizzarle per darci un futuro”. Riferendosi in particolare ai proprietari di boschi: privati, regole e comuni insieme. Parla quindi di “cominciare a costruire dei tavoli territoriali per trattare questo tema. Per affermare che per queste nostre risorse, se le manteniamo bene, se le valorizziamo, dobbiamo avere anche qualcosa in cambio”. Su questo la legge sulla montagna ha aperto una finestra, per la quale ognuno potrà essere padrone del proprio territorio e disporre delle risorse che gli vengono attribuite.

 

GREEN COMMUNITIES: IL VIDEO DEL CONVEGNO IN SINTESI

 

GREEN COMMUNITIES: IL VIDEO CON GLI INTERVENTI TECNICI DEL CONVEGNO

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