Main Menù

Close
24a Festa del Cacciatore

Le idee del mondo venatorio e del mondo della pesca si confrontano

“Il mondo venatorio bellunese rappresenta un punto di specificità della montagna. Il ruolo della Provincia all’interno di questa fiera è contraddistinto dall’approfondimento attraverso momenti importanti come il convegno sui danni della tempesta Vaia sulla fauna ittica, piuttosto che il convegno su come si può raccontare la montagna e comunicare al meglio il rapporto tra società, fauna e natura. Per questo ringrazio i distretti venatori che hanno colto l’opportunità di portare al livello della comunicazione e quindi dei giornalisti certe tematiche che devono essere affrontate assolutamente in maniera tecnica e scientifica e non ideologica”. A dirlo nel suo intervento il Consigliere provinciale con delega alla Caccia e alla Pesca, Franco De Bon, durante la cerimonia di inaugurazione della 19a edizione di Caccia, Pesca e Natura tenutasi davanti agli oltre novecento presenti nel Padiglione E della XXIV Festa del Cacciatore.

Taglio del nastro

“Caccia e pesca declinati in termini di montagna. La vita di montagna è completamente diversa da quella di pianura – ci tiene a sottolineare il Presidente Gian Angelo Bellati – e noi come Longarone Fiere vogliamo dare il nostro contributo affinché la gente e le imprese possano incontrarsi e confrontarsi. Siamo aperti a tutti i consigli che vorrete darci per far in modo d’essere sempre più utili per questi importanti settori, la caccia e la pesca, ma anche verso l’amore per le nostre montagne”.

Mentre l’On. Giancarlo Scottà ci racconta che “su un palcoscenico ho messo assieme un agricoltore, un ambientalista, un cacciatore e altri due tecnici chiedendo a tutti dei loro desiderata. Perché o ci mettiamo assieme e chiediamo a tutte le idee che insistono su un territorio cosa desiderano e non il loro negativo nei confronti degli altri, o non andremo da nessuna parte. Ognuno ha le proprie idee, mettiamole assieme e cerchiamo una mediazione per trovare un equilibrio che vada bene un po’ a tutti e non a un singolo individuo”.

Stand Caccia Pesca Regione Veneto

Portando il saluto della Giunta della Regione del Veneto, e in particolare dell’Assessore Giuseppe Pan, il Direttore Agroambiente, caccia e pesca, Gianluca Fregolent esprime il desiderio di “portare in tempi brevi  in ambito regionale quelle che sono le competenze della caccia e della pesca, pur nell’ambito dell’autonomia della Provincia di Belluno, per dare un senso di gestione unitaria senza però precludere le specificità di ogni territorio. Fondamentale per approdare ad una vera gestione, per noi importantissima, e quindi la convivenza dell’attività agricola con la pianificazione faunistica, in modo che ci sia una valorizzazione del territorio nel rispetto delle sue attività. In questo servono anche quelle figure che ci possano permettere di fare gestione ambientale”.

Per l’On. Roger De Menech “bisogna continuare a coltivare questa fiera, dove c’è forse un po’ meno business ma molto di più la tradizione della caccia e della pesca a livello Veneto. Oggi la politica fa fatica ad avvicinarsi a questi temi, fa fatica da un punto vista ideologico, da un punto di vista del coraggio di affrontare in maniera tecnica, fuori dalla logica di parte, temi così delicati. Li affrontiamo troppo con la pancia e molto poco con la testa. Questa fiera e questa festa servono esattamente ad aumentare la cultura. All’interno della cultura della montagna, la caccia e la pesca sono elementi fondamentali per mantenere la vita e la conoscenza del territorio montano”.

Inaugurata oggi la Mostra dei Trofei e la XXIV Festa del Cacciatore

Nella giornata di domani invece una novità da non perdere assolutamente. Si terranno infatti nel padiglione D le dimostrazioni del Nucleo cinofilo Antiveleno della Regione del Veneto e condotto dalla Polizia Provinciale di Belluno.  L’unica unità cinofila antiveleno del Triveneto si esibirà quindi alle ore 11 e alle 15 dove vedremo in azione Cris, pastore tedesco grigione di tre anni e mezzo condotto da Mirco Piccin, e Coral, golden retriever di 6 anni condotto da Luca Catello.

Alle ore 13.30 invece, all’interno della Festa del Cacciatore, si terrà la premiazione dei migliori trofei dell’annata venatoria 2018/2019 e alle 14.00 nello stand del Bacino di Pesca n.6, la premiazione della consueta e sempre molto partecipata gara di pesca a spinning a squadre, alla trota fario.

Continuano infine le attività libere di tiro al bersaglio con carabina ad aria compressa con ben 5 linee di tiro attive a cura dell’ASD Cacciatori Bellunesi della Val Piave.

Diorama Tassidermia Fauna Selvatica - Vaia

Da non perdere anche le opere in esposizione del 17° Concorso nazionale di Tassidermia, completato da una straordinaria esposizione di pezzi particolari e da due diorami incredibilmente realistici ispirati dalla tempesta Vaia dello scorso 29 ottobre. Nel padiglione D il diorama dedicato alla fauna selvatica, fortunatamente, o meglio istintivamente, scampata al pericolo. Gli animali hanno infatti percepito preventivamente il pericolo in arrivo e si sono rifugiati in zone libere, come i prati, evitando così alla caduta degli alberi. Gli ungulati non sembrano aver subito conseguenze e una dimostrazione arriva dai numeri della prima uscita dell’anno nell’ambito del censimento della Provincia di Belluno.

Diorama Tassidermia Fauna Ittica - Vaia

Mentre accanto allo stand della Regione del Veneto, il diorama dedicato alla fauna ittica la quale purtroppo non ha avuto scampo e la vita nei corsi d’acqua bellunesi è stata spazzata via. Si stima che il 95% della popolazione di trota marmorata è rimasto ucciso e il temolo è quasi estinto. L’ecosistema idrico bellunese è stato sconvolto e il danno ecologico è assai superiore a quello subito dalle foreste. I danni sono stati di due tipi: diretto, con la morte dei pesci contestuale all’alluvione; e indiretto, con la perdita dei macroinvertebrati bentonici (il cibo dei pesci).  Gli unici pesci che si sono salvati sono quelli più grandi e più anziani, ma anche loro si presentano molto magri. Come gli altri animali, anche i pesci sanno riconoscere una catastrofe in arrivo, ma non sono riusciti a mettersi in salvo. Il Piave è stato ridotto ad un canale unico, mentre sarebbe un corpo idrico a canali intrecciati, cioè ricco di habitat protetti. Dopo Vaia la ghiaia ha ricreato buche e percorsi che andranno a beneficio della fauna ittica, se non verranno eliminati di nuovo.  Oltre all’assenza di ripari, a uccidere la fauna ittica, è stata soprattutto la piena e la violenza dell’acqua rilasciata dalle dighe. La piena “naturale” causata dall’alluvione sarebbe stata sostenibile, ma non l’effetto “idro picking”, cioè il lavaggio totale dell’alveo a valle dei grandi invasi.

Caccia, Pesca e Natura domani, domenica 14 aprile, è aperta con orario 9 – 19.

:
Back

Facebook